Ricerche storiche

Il Teatro Misa

Attualita'

Sabato 3 Agosto 2002 alle ore 21,30

L'Associazione Teatrale

LA COMPAGNIA DEI DUE SOLDI

presenta

Clip piccolo


Le grandi storie non si consumano mai. E Amleto è una grande storia, indubbiamente. Con tutti gli ingredienti mescolati in dosi perfette, un'armonia di sapori che non finisce mai di sorprendere. Ma come spesso si sente dire, la solita minestra può anche stancare, e allora perchè non affidare il tutto alle amorevoli cure di un cuoco sopraffino, che guarnisca con abbondante riso, non lesini di sale e pepe, decori la pietanza con intingoli di colori allegri ed ecco che, come per incanto, subito un nuovo piatto è servito, esilarante, che mette buon umore come solo una tavolata riesce a fare. Questo è lo spettacolo, la storia del principe di Danimarca spiata dalle cucine, fra barattoli, farine, veleni, biscotti e faraone, in una sorta di fiaba che veleggia tra amori, passioni e odi. Una salsa piccante frustata a dovere fino a montare quanto basta... con buona pace di messer William Shakespeare.

La storia è quella, arcinota, di Amleto, ma vista da un altro punto di vista, ovvero quello di Froggy, simpatico cuoco del castello di Elsinore con in mente solo portate da servire e nuove ricette da preparare. Le tristi vicende del principe danese vengono dunque rivoltate in chiave comica e il povero Amleto diventa, oltre che gay (con un evidente simpatia per il fidato Orazio), un lagnoso mammone che si abbuffa solamente di dolci per colmare le sue carenze affettive, ma pur sempre attanagliato dai suoi famosi dubbi, come "Sanguino, o non sanguino, madre?" o al patologico-eroico "Polmonite o duello?". Anche la storia viene quindi ribaltata: la morte del vecchio re Amleto, in realtà causata da un'indigestione, viene spacciata come omicidio, allorchè Froggy scopre che la moglie e l'attuale re Claudio sono stati amanti. Froggy, inviperito, decide di punire Claudio; si traveste da fantasma e fa credere ad Amleto che l'assassino è l'attuale re. E, da qui, la vicenda si evolve come sappiamo, con deliziose variazioni sul tema: Ofelia è un'anoressica che mangia solo yogurt magro, Polonio, spione patentato, fa la fine da topo e Gertrude, regina un po' ninfomane, alza il gomito un po' troppo facilmente, morendo, come da copione, a causa di un vino avvelenato. La conclusione prevede la morte dei personaggi, ma si conclude con il punto di vista iniziale, cioè con la vita del cuoco Froggy in primo piano. Per lui l'ecatombe finale porta solo scompiglio nella sua cucina: "E che ne faremo, ora, di tutta questa roba che abbiamo cucinato?". Ma la soluzione non tarda ad arrivare....Meno male che arriva Fortebraccio! E in suo onore Froggy servirà "aringhe norvegesi accompagnate da burro danese".

Amleto in salsa piccante è una sapiente ed esilarante riscrittura del capolavoro scespiriano: la tragedia spiata e rivissuta nelle odorose atmosfere delle cucine di Elsinore. Accanto ai blasonati protagonisti - ironicamente disegnati dal tratto di Aldo Nicolaj che si reinventa un Amleto sognatore e amante dei dolci, una Ofelia vegetariana e vagamente anoressica, una Gertrude passionale e nient'affatto aliena ai piaceri del gusto - prendono vita personaggi fin'ora sconosciuti: Froggy, un abile e raffinato cuoco, precursore di tanti mâitres a manger che oggi affollano i parterre televisivi; sua moglie Cathy, donna di buon senso e di buon carattere; sua figlia Inge, giovane allegra e spensierata alla ricerca dei piaceri della vita; gli sguatteri Grunter e Breck, folletti indaffarati e indispensabili in una fiaba dai mille sapori. E allora non sono più gli affari di stato o le violente gelosie a far girare la storia, sono i beccaccini ripieni di miele e di fegato d'oca di Froggy; il fantasma del padre di Amleto nient'altri è che il buon cuoco travestito e assetato di vendetta per un tradimento che sua moglie Cathy avrebbe consumato con il novello re Claudio; l'angelo della morte che si abbatte sul castello non è più il messaggero funesto di crisi politiche e intestine, ma il beffardo destino manovrato dal caos e dall'equivoco. È una storia che non si può e non si deve raccontare, perché è fatta di tempi comici perfetti, di situazioni e non solo di parole, di umori e sguardi che sulla carta svaporano senza lasciare traccia. I personaggi sono tracciati a tutto tondo, con la carnalità e la follia tipiche della farsa: i nobili che fanno da contrappunto alle note calde e sincere dei cuochi, le donne che mostrano tutta la loro praticità contrapposta ai voli pindarici degli uomini. Alla tessitura drammaturgica originale sono stati aggiunti degli interventi musicali, quasi chiamati dall'armonia melodica del testo: piccole romanze, duetti comici e danze corali dalle sonorità antiche e dal gusto moderno, cercate con ironia e proposte con una strizzata d'occhio al pubblico. Il risultato è uno spettacolo allegro, colorato, un po' fumetto e un po' acquarello, che trasporta gli spettatori in un mondo inventato, fatto di reminescenze antiche e di colori di fiaba. Per chi conosce il testo scespiriano è un ritrovare i giochi del Maestro rielaborati e reinventati, per chi non lo ha mai letto è un navigare tra le acque di una storia divertente e trascinante. E il resto è musica.

(Logo e testo tratti dal sito "Teatro degli Acerbi") Teatro degli Acerbi


Commedia in due atti di Aldo Nicolaj per la regia di Daniele Boria

 

Alcune scene della rappresentazione

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Personaggi ed interpreti:

Il cuoco
FROGGY
Gianni Giacometti
Sua moglie
CATHY
Ivana Coacci
Loro figlia
INGE
Chiara Palermi
Sguattero
BRECK
Giuliana Befera
Sguattero
GRUNTER
Emiliana Venturi
Il Principe di Danimarca
AMLETO
Rossi Stefano
Il nobile
ORAZIO
Paolo Agostinelli
Messer
LAERTE
Palmina Mancia
Sua Maestà la Regina di Danimarca
GERTRUDE
Gabriella Aguzzi
La sosia della regina
ELIOS
Emiliana Venturi
La bella
OFELIA
Emiliana Venturi

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Prevendita biglietti da lunedì 29 luglio presso

PROFUMERIA GIULIANA

Arcevia - Corso Mazzini, 55

Sabato 3 Agosto 2002 alle ore 21,30

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